Come diventare ricco risparmiando

Il 31 ottobre scorso si è svolto a Roma l’appuntamento annuale della Giornata Mondiale del Risparmio.

Questa celebrazione è legata al nome di un importante economista italiano, Maffeo Pantaleoni, che, nell’anno 1924, durante il primo Congresso dell’Istituto Internazionale del Risparmio, tenutosi a Milano, ne ispirò la proclamazione per rafforzare il valore e l’importanza del risparmio, nell’ambito dello sviluppo economico e sociale della collettività.

Nella storia dell’Italia, per vedere aumentare in modo significativo la quota delle famiglie in grado di risparmiare, è stato necessario arrivare al secondo dopoguerra. Negli anni 70, poi, il miglioramento economico e retributivo della popolazione ha permesso un notevole aumento della propensione al risparmio delle famiglie italiane, che primeggiavano sugli altri paesi (circa 24% del reddito, rispetto al 17% del Giappone e al 12% degli altri maggiori paesi europei).

Venendo ai nostri giorni, gli Italiani sono ancora un popolo di risparmiatori?

Dall’indagine sul risparmio, che ogni anno l’Acri commissiona ad Ipsos, emerge un dato interessante:

Sebbene strette tra conflitti, inflazione e aumento dei tassi di interessi, le famiglie italiane nel 2023 rivelano una sorprendente capacità di adattamento, imparando non soltanto a risparmiare senza rinunciare (scegliendo meglio come fare acquisti, anche online e sfruttando maggiormente le offerte), ma anche ad orientare di più i soldi risparmiati verso gli investimenti. Complice, probabilmente, il rialzo dei tassi che ha reso più facile trovare strumenti di investimento sicuri e con rendimenti interessanti.

Torna, quindi, a crescere la propensione al risparmio degli italiani, con il 48% che è riuscito a mettere da parte del denaro contro il 43% del 2022 e sono soprattutto i giovani a riuscirci.

Quindi, possiamo dire che anche con il caro vita, si può risparmiare.

Per chi vorrebbe aumentare la propria capacità al risparmio, ricordo una regola molto semplice e conosciuta, che ogni tanto vale la pena di rispolverare: la Regola del 50/30/20, ideata dalla senatrice Elizabeth Warren, docente di Diritto commerciale presso l’Università di Harvard.

In base a questa regola, basta suddividere il proprio reddito in tre parti, destinando il 50% alle spese essenziali, come affitto e bollette, il 30% alle spese discrezionali, come cinema, ristorante, vacanze ed il 20% ai risparmi.

La suddivisione può essere fatta già ad inizio mese, lasciando a disposizione solo il 30% per le spese discrezionali. In questo modo, si ha la certezza di dedicare il 20% del proprio reddito al risparmio.

Ci sono, poi, anche dei trucchetti psicologici di grande aiuto.

 

Il mio metodo si chiama Finessere e mette la Finanza al servizio del benessere.

 

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