Donazioni e successioni: che cosa cambierà?

Ecco come funzionano in Italia le donazioni e le successioni dal punto di vista fiscale:
In Italia le aliquote fiscali applicate per donazioni e successioni variano al variare del grado di parentela.
Per il coniuge ed i figli l’aliquota è pari al 4%, per le sorelle ed i fratelli è pari al 6%, per i parenti oltre il quarto grado e gli estranei è pari all’8%.
Il nostro sistema fiscale prevede anche delle franchigie, vale a dire degli importi al di sotto dei quali non si applica la tassazione. Per il coniuge ed i figli tale franchigia è pari ad 1 ml di euro a testa, per sorelle e fratelli la franchigia è di € 100.000,00 a testa, nel caso di portatori di handicap (Legge 104) la franchigia è pari ad 1,5 ml di euro, per i parenti oltre il quarto grado ed estranei la franchigia è zero.
Che cosa può far prevedere un imminente cambiamento?
Ci sono 3 elementi da considerare:
- Analisi del mercato immobiliare italiano
Il risparmiatore italiano, a differenza di tutti gli altri risparmiatori, ha avuto fino ad un decennio fa la preferenza ad investire nell’immobile, ritenendolo uno degli investimenti più sicuri e redditizi. Ora, in molti casi non è più così, ma l’abitudine ad investire negli immobili ha fatto sì che oggi quasi tutti gli italiani abbiano una casa di proprietà e molti ne abbiano più di una, appartamenti e locali commerciali, acquistati per essere locati.
Se analizziamo il nostro mercato immobiliare, vediamo che il 60% del Patrimonio dell’italiano medio è rappresentato da immobili e che la maggior parte dei proprietari di questi immobili ha più di 65 anni di età.
Considerato che la durata media della vita è pari a circa 80 anni, da qui ai prossimi 15 anni, questi immobili passeranno dai genitori ai figli.
- Analisi della nostra economia
Viviamo anni di congiuntura economica debole; molte aziende si trovano in difficoltà, il tasso di disoccupazione è molto elevato, i redditi sono più bassi che in precedenza e la capacità di risparmio è ridotta.
Il debito pubblico è molto elevato, troppo elevato rispetto alla ricchezza che riusciamo a produrre. Lo Stato è assetato di soldi. I redditi di lavoro e d’impresa sono già tassati al massimo sostenibile e non è umano pensare che lo Stato possa reperire ulteriori risorse, aumentando tali imposte. Mentre le tasse di donazione e successione sono considerate molto basse in Italia rispetto a quelle applicate nel resto d’Europa. Si parla dell’Italia come di un paradiso fiscale. Può sembrare impossibile, ma è proprio così, in quanto nel resto d’Europa le aliquote medie sono pari al 30/40%, con dei picchi fino al 60% come in Francia.
- Atteggiamento del Fondo Monetario Internazionale
Ad aumentare le probabilità di un inasprimento fiscale in tale ambito c’è anche l’atteggiamento del FMI, che, nelle sue relazioni periodiche, mette continuamente in evidenza la necessaria riforma del nostro regime fiscale, in quanto troppo disallineato rispetto al resto d’Europa e considerato negativo per un corretto sviluppo dell’economia.
Come potrebbe cambiare il regime fiscale?
Le ipotesi principali sono due:
- La prima si basa su voci insistenti, che vedono l’aliquota aumentata al 15% e la franchigia abbassata a € 100.000,00 a testa.
- La seconda si basa sul consiglio dello stesso FMI, che suggerisce di applicare anche per donazioni e successioni lo stesso regime fiscale vigente attualmente per i Redditi di lavoro, vale a dire un’aliquota progressiva come quella dell’IRPEF, che va dal 23% al 43% a seconda dell’importo.
Quali grandi criticità possiamo evidenziare?
Le criticità peggiori sono due:
- L’ impoverimento dei nostri figli e nipoti, a causa del pagamento di tasse elevatissime, in grado di erodere il patrimonio donato o lasciato in eredità;
- I nostri figli, percependo redditi più bassi ed avendo una capacità di risparmio ridotta, potrebbero non avere la liquidità necessaria per pagare le tasse di successione. Non pagando tali tasse, non potrebbero diventare proprietari dei beni lasciati in eredità.
Che cosa possiamo fare?
Mettere da parte la paura di spossessarsi dei beni e trasferire fin da ora il patrimonio ai nostri figli. Eviteremo probabili litigi futuri e sfrutteremo una tassazione molto conveniente, che presto non sarà più così accomodante.