Lo schema Ponzi: la trappola che continua ad attirare gli investitori

Avete mai sentito parlare o vi è mai capitato di imbattervi in sistemi di investimento che promettono rendimenti superiori ai tassi di mercato, in tempi brevi e che, molto spesso, prevedono anche un passaparola per aumentare le probabilità di guadagno?

Durante alcuni colloqui, che ho avuto con clienti e nuovi conoscenti, mi è stato chiesto cosa pensassi al riguardo.

Come spesso accade, la storia si ripete. Il meccanismo alla base di questi sistemi è il noto schema Ponzi: un sistema truffaldino ideato da Charles Ponzi nei primi anni del Novecento.

Il funzionamento è semplice: i capitali versati inizialmente fanno ottenere rendimenti elevati in poco tempo, in quanto per pagare tali rendimenti vengono utilizzati i capitali versati da altri ignari investitori.

I primi investitori si convincono della validità del sistema ed investono maggiori capitali, attirando conoscenti ed amici ad entrare nel perverso sistema.

Inizialmente, si ha l’impressione di un’attività redditizia concreta, anche se in realtà si tratta di un’effimera illusione, poiché non c’è alcun investimento o attività produttiva reale che generi i proventi maturati. In pratica, è una gigantesca macchina a catena, destinata a rompersi appena il flusso di nuovi capitali si interrompe o, peggio ancora, quando gli ideatori decidono che il bottino sia soddisfacente e che sia arrivato il momento di dileguarsi nel nulla.

È il caso di molte App che dicono di basarsi su fantomatici sistemi di trading e che, dopo un primo periodo di attività, spariscono dal web.

 

Lo schema Ponzi si può sintetizzare in 5 fasi:

Fase 1: l’investitore vittima viene attirato dal sistema con la promessa di guadagni alti, in modo semplice ed in tempi brevi.

Fase 2: l’investitore vittima crede che il sistema funzioni, grazie al guadagno ottenuto.

Fase 3: altre vittime cadono nella trappola ed investono. Il loro capitale viene utilizzato per far salire i guadagni dei primi investitori, così a seguire fino ad arrivare anche agli ultimi investitori.

Fase 4: Il sistema viene chiuso dagli ideatori e le vittime perdono tutto il loro denaro senza possibilità di recuperarlo, neanche perseguendo vie legali.

 

Dopo Ponzi, furono in molti ad ideare sistemi fraudolenti basati su queste semplici fasi; infatti, anche oggi, nonostante il livello di istruzione sia sicuramente maggiore rispetto a quello che poteva avere la popolazione mondiale nei primi del Novecento e le possibilità di informazione siano alla portata di tutti, ancora molte persone si lasciano attrarre da questi schemi.

 

Come evitare di cadere vittima di questi sistemi fraudolenti?

I segnali distintivi di uno schema Ponzi, che dovrebbero far scattare immediatamente un campanello d’allarme sono: rendimenti troppo elevati, mancanza di trasparenza sugli investimenti e promesse di guadagni facili in poco tempo.

 

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