Ieri ho partecipato ad un interessante Seminario, organizzato da Anasf – Associazione Nazionale Consulenti Finanziari, avente ad oggetto “Fintech e Asset Management”, tenuto dal Prof. Alberto Burchi – Università di Perugia.

Fintech è un argomento che, soprattutto negli ultimi anni, è stato oggetto di due atteggiamenti contrapposti. C’è chi la ama, per le sue caratteristiche di maggiore accessibilità alle informazioni e strumenti digitali, maggiore precisione e personalizzazione, minori costi da sostenere, sicurezza delle transazioni e c’è, invece, chi la odia per la sua potenziale capacità di sostituire l’intelligenza e le capacità umane.

Ma vediamo, intanto, la definizione di Fintech.

La CONSOB – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari, la definisce come “l’innovazione finanziaria, resa possibile dall’innovazione tecnologica, che può tradursi in nuovi modelli di business, processi o prodotti, ed anche nuovi operatori di mercato”.

Essa è la combinazione delle parole Finanza e Tecnologia e si riferisce all’applicazione di soluzioni tecnologiche innovative nell’ambito del mondo finanziario. L’obiettivo è quello di sfruttare la tecnologia per offrire servizi finanziari più efficienti e convenienti, migliorando l’esperienza degli operatori ed utenti e riducendo i costi operativi delle aziende.

Facciamo qualche esempio.

Pagamenti: Le fintech offrono soluzioni per semplificare i pagamenti, sia online che offline. Tra queste, vi sono le piattaforme di pagamento digitali che permettono di effettuare pagamenti in modo sicuro e veloce attraverso dispositivi mobili, come smartphone e tablet.

Prestiti: Le fintech offrono soluzioni innovative per semplificare l’accesso al credito, anche per quelle persone che in passato avrebbero avuto difficoltà ad ottenere finanziamenti. Grazie alla tecnologia, le fintech sono in grado di valutare il rischio di credito in modo più preciso, utilizzando tecniche di analisi dei dati e di machine learning. In questo modo, possono offrire prestiti a tassi di interesse più competitivi rispetto a quelli delle banche tradizionali.

Assicurazioni: Le fintech offrono soluzioni innovative anche nel settore delle assicurazioni, attraverso la creazione di polizze personalizzate ed il monitoraggio dell’andamento degli incidenti attraverso l’utilizzo di dispositivi IoT. Grazie alla tecnologia, esse sono in grado di valutare in modo più preciso il rischio di sinistro e di offrire polizze a prezzi più competitivi rispetto alle compagnie assicurative tradizionali.

Investimenti: Le fintech offrono soluzioni per semplificare l’accesso agli investimenti, attraverso piattaforme online che permettono di investire in modo semplice e intuitivo in azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento e altri strumenti finanziari. Grazie alla tecnologia, le fintech sono in grado di fornire servizi di consulenza finanziaria personalizzati, basati sulle esigenze e sulle abitudini di investimento degli utenti.

Relativamente a questo ultimo ambito, vediamo meglio in che cosa si può tradurre nella pratica.

Questo significa che, accedendo ad una di queste piattaforme, ogni investitore potrà investire il proprio Capitale nel modo migliore possibile, guadagnando molto ed evitando eventuali perdite in conto Capitale? Magari! Purtroppo non è possibile. Gli investitori, che al momento, utilizzano tali piattaforme non riescono a fare meglio degli investitori, che sono seguiti da un Consulente Finanziario. Tali piattaforme hanno, infatti, l’obbligo di pubblicare la percentuale degli investitori che perde soldi, in seguito agli investimenti fatti, e questa percentuale è pari ad un minimo, a seconda della piattaforma, del 70% di essi.

Ma allora quali possono essere i vantaggi concreti per un investitore?

Il vantaggio più grande sta nei molteplici strumenti di analisi, più veloci, precisi, economici, che il Consulente ha a disposizione per creare e monitorare in modo più efficiente i Portafogli dei propri Clienti.

E’ un po’ come un’operazione chirurgica di elevata precisione, che viene fatta mediante un robot, il quale però non riesce a fare da solo l’intervento, ma deve essere manovrato da un chirurgo molto bravo.