Dollaro: opportunità o rischio?

La valuta statunitense è sempre stata considerata una delle monete forti, anche se, il suo valore, rapportato a quello delle altre monete, ha avuto, nel tempo, periodi di grande forza ed altri di altrettanta debolezza.

L’anno 2022, è l’anno della parità tra euro e dollaro.

Il 12 luglio di quest’anno, infatti, per acquistare 1 euro serviva 1 dollaro, mentre, il 28 maggio 2021, servivano 1 dollaro e 22 centesimi. In sintesi, la rivalutazione del dollaro rispetto all’euro, in poco più di un anno, è stata del 18%.

Questa elevata e veloce crescita del biglietto verde può rappresentare un’opportunità oppure un rischio?

La valutazione può riguardare sia eventuali nuovi investimenti sia investimenti sottoscritti in precedenza.

Se, ad esempio, nel nostro Portafoglio Investimenti avessimo un comparto azionario globale, circa il 50% della sua composizione potrebbe essere costituita da investimenti in dollari USA, il cui apprezzamento o deprezzamento inciderebbe nel rendimento finale dell’investimento stesso.

E’ possibile neutralizzare la componente valutaria di un investimento?

Si può fare! Naturalmente, questo comporterebbe rinunciare ad eventuali guadagni aggiuntivi, dovuti all’apprezzamento del dollaro e, contemporaneamente, eviterebbe eventuali perdite, causate dal deprezzamento dello stesso.

Gli strumenti più comuni sono due:

  1. Optare per investimenti hedgiati; in questo caso è il team dei gestori che provvede ad inserire la protezione valutaria;
  2. Acquistare un derivato da parte dell’investitore.

Quanto può costare questa protezione?

Il costo dipende dal differenziale tra i tassi d’interesse.

La Federal Reserve, con l’ultimo recente rialzo, ha portato il livello dei tassi in una forchetta tra il 2,25 ed il 2,5%. La Bce, invece, tra lo 0,50% e lo 0,75%.

Il differenziale, che ne consegue, comporta un costo della protezione non trascurabile. Quindi, è opportuno valutare bene se vale la pena sostenere questo costo per proteggersi.

Va, infatti, tenuto conto che, probabilmente, per un po’ di tempo, il dollaro potrebbe difendere il livello raggiunto.

Perché?

Negli USA, i tassi d’interesse sono più alti che in Europa e, di conseguenza, i titoli di stato Usa/Treasury Bond rendono più dei titoli governativi in euro di uguale scadenza. Viene da sé che gli investitori internazionali, attualmente, preferiscano investire in Treasury anziché, ad esempio, nel Bund tedesco. Così facendo, aumenta la domanda di titoli in dollari e, inevitabilmente, aumenta anche il valore del dollaro.

Questo è quello che si è verificato negli ultimi mesi, ma non è detto che continui, in quanto i mercati finanziari scontano in anticipo quanto accadrà nei mesi successivi.

Come sempre, è importante valutare attentamente ogni aspetto, perché il rendimento finale di un Portafoglio Investimenti, è costituito da più preziosi elementi.

Il tuo Consulente Finanziario di fiducia può aiutarti ad individuare questi elementi di valore.

Per approfondire la storia del dollaro, ti consiglio il Blog di Banca Generali: 

 

Il mio metodo si chiama Finessere e mette al Finanza al servizio del Benessere.

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