È nato!

È nato!

È nato proprio in un momento in cui viene messa a dura prova la salute della sua mamma!

La mamma è l’Unione Europea ed il neonato è il Green Deal, vale a dire una serie di misure per proteggere l’ambiente.

Come la nascita di un neonato porta gioia e speranza all’ interno di una famiglia, anche questo accordo ha un ruolo di estremo valore, soprattutto in un momento in cui viene messa fortemente in discussione l’utilità dell’Unione Europea stessa.

Nessun Paese si è opposto a questa nascita.

Forse un flebile lamento è venuto dalla Francia, che, gonfia di nucleare, non potrà beneficiare dei finanziamenti del nuovo progetto.

Anche la Polonia, che va avanti a carbone, ha alzato la mano, ma l’ha subito riabbassata, quando si è resa conto che il neonato le avrebbe presto regalato 2 miliardi di euro.

I soldi mobilitati per i 4 obiettivi principali: energia pulita, inquinamento zero, trasposti e nutrizione, saranno 7 trilioni di euro da ora al 2050.

Questo neonato è venuto al mondo per cambiare le nostre vite: 116 regole, che modificheranno il nostro modo di vivere, di spostarci, di mangiare, di lavorare, di investire e di pensare il mondo intorno a noi.

Coincidenza ha voluto che esso sia nato poco prima che la pandemia iniziasse questo profondo cambiamento.

Abbiamo compreso che si può mangiare bene ed in modo più naturale, cucinando noi stessi i piatti, coinvolgendo i nostri figli nella preparazione e divertendoci insieme.

Ci siamo resi conto che molti lavori possono essere svolti in modo ugualmente efficiente anche da casa, evitando di sprecare tempo in strada.

Abbiamo acquisito un nuovo modo di vedere le cose e il livello di consapevolezza raggiunto ha portato equilibrio al nostro ordine di priorità.

Ma ancora molte cose cambieranno.

Il nostro modo di investire, ad esempio.

I Green Bond, vale a dire le Obbligazioni Verdi, sono ancora poco conosciute, ma presto diventeranno investimenti consueti non solo per gli Investitori Istituzionali, ma anche per il Mercato Retail.

Essi finanziano energie alternative, edifici a bassa emissione di carbonio, gestione dei rifiuti e, quindi, hanno la capacità di contribuire a rendere la terra più vivibile.

Sono emessi principalmente dalla Banca Mondiale e dalla Banca Europea, ma si stanno affacciando sul mercato nuovi emittenti, come Società Private ed Enti Pubblici.

A parità di rendimento, sono obbligazioni più stabili, perché caratterizzate da minore volatilità e, a volte, presentano un credito privilegiato, come il pegno su immobili.

Ci sono, poi, i Fondi Azionari Globali ESG, vale a dire basati su criteri ambientali, sociali e di buon governo.

Anch’ essi sono poco conosciuti, ma l’epidemia di Covid-19 si sta rivelando un significativo banco di prova.

Alla fine del mese di gennaio, questi strumenti erano allineati, in termini di rendimento, agli altri azionari globali.

Tuttavia, a partire da febbraio, i fondi ESG hanno performato meglio in fase di rialzo dei mercati e, dal 23 febbraio in poi, quando il trend è stato fortemente negativo, sono riusciti a limitare le perdite.

Nell’ ultima settimana di marzo, poi, in cui è iniziato il rimbalzo, i fondi ESG hanno riconfermato la loro capacità di riguadagnare terreno meglio di quanto fatto da fondi che non rispettano i criteri ESG.

Contribuire al progresso sano, difendere la vita ed essere premiati con un maggior rendimento è un connubio inarrestabile.

Ecco perché la Finanza Sostenibile rappresenta il futuro!

 

Fonti:

  • Articolo “La gara dei Fondi”, LaVerità, 3 aprile 2020;
  • Articolo “Green bond per sostenere il pianeta”, Milano Finanza Patrimoni,
  • 1 marzo 2020;
  • Articolo “#EUGreenDeal”, La Rubrica per comprendere la finanza sostenibile di KAIROS, 6 gennaio 2020.

 

Related Posts

Comments are closed.