Economic@mente… la Finanza a Scuola!

Fino all’ anno scorso non avrei mai pensato di insegnare a scuola.

Poi, ho deciso di far parte di un bel progetto, promosso dall’ ANASF, l’Associazione dei Consulenti Finanziari, di cui faccio parte da molto tempo.

Questo Progetto si chiama Economic@mente e consiste nel portare il mondo della Finanza tra i banchi di scuola.

Ti racconto…

Mi sono trovata di fronte ragazzi di 16 anni, con gli ormoni impazziti, il cellulare sempre a disposizione e la testa piena di pensieri. E mi sono detta: e ora come faccio a farmi ascoltare? Come posso trasferire a questi ragazzi concetti finanziari così complessi?

Ed invece è venuto tutto spontaneo.

Ho raccontato la mia storia, quello che faccio e come lo faccio.

Ho parlato del bene più prezioso che tutti abbiamo, in modo particolare che loro hanno, essendo molto giovani: il tempo.

Ho rafforzato il concetto che ragazzi della loro età, avendo tanto tempo davanti, hanno la possibilità di pianificare il raggiungimento dei propri obiettivi di vita, anche con risorse limitate. Perché queste risorse, anche se eventualmente limitate, lavoreranno per loro molti, moltissimi anni.

Ed alla domanda: “Ma come è possibile far lavorare i soldi messi da parte?”, ho svelato la magia della Capitalizzazione Composta, vale a dire il continuo reinvestimento degli interessi, che consente una crescita esponenziale delle risorse.

E’ stato questo un concetto di non immediata comprensione. Mi sono aiutata con un esempio numerico: se investo 100 € al 5% di rendimento annuo, dopo 1 anno ho un montante di 105 €, dato dal capitale di 100 € più gli interessi di 5 €; dopo 2 anni il montante è di 110,25 € e non di 110 €, perché anche gli interessi di 5 € maturano altri interessi e non solamente il capitale! Ma ho visto degli sguardi persi nel vuoto…

Allora ho provato con una metafora:
se prendiamo un foglio di 1 millimetro di spessore e lo pieghiamo, otteniamo uno spessore di 2 millimetri. Se lo pieghiamo di nuovo, otteniamo uno spessore di 4 millimetri e così via. Dopo 10 volte lo spessore diventa di oltre mezzo metro, dopo 20 volte di oltre mezzo chilometro, dopo solamente 48 volte si può coprire quasi la distanza dalla terra al sole, pari a 140 milioni di chilometri.

Ho visto, allora, la luce nei loro occhi. Avevano capito il concetto!
E’ stato bello, poi, osservare i loro visi increduli, quando ho detto loro di dare il nome ai soldi!
Mi hanno risposto di getto: “Ma che stranezza è questa: dare il nome ai soldi e perché?”
Ho fatto, allora, l’esempio del nome che io ho dato ad una parte del mio risparmio: “Laurea di Nicole” e ho spiegato loro che quei soldi per me sono intoccabili, perché sono destinati all’ Università di mia figlia. Niente e nessuno me li potrebbe far spendere!
Ecco che, quindi, dare il nome ai soldi permette di legarli indissolubilmente a quello a cui li abbiamo destinati.

Le ore trascorse insieme a questi ragazzi sono volate via e mi hanno arricchito enormemente.A volte mi capita di sentir parlare di bamboccioni, di ragazzi svogliati e privi di interesse… Io ho conosciuto ragazzi curiosi, attenti e con la voglia di sapere.
Ci sono tutte le premesse per percorrere un buon viaggio della vita e io sono onorata di averne fatto parte per un minuscolo spazio temporale.

 

La classe di Economic@mente ed i relatori

 

 

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