Giovani: bamboccioni o startupper con il pollice verde?
Questa è la storia di Giovanni Di Mambro e Damiano Angelici, soprannominati “dottori degli ulivi”, amici e compagni di scuola.
Questi ragazzi, 5 anni fa, a venti anni, hanno creato una startup di nome Agritech.
La loro azienda consiste in un insieme di dispositivi elettronici, che, mediante dei sensori, sono in grado di rilevare in tempo reale il livello di umidità, il tasso di pioggia e la temperatura.
Tali dati sono visualizzabili online con notifiche, simili a quelle di facebook o di altri social. Le notifiche informano in modo puntuale il produttore, il quale orienta il suo lavoro sulla base di esse.
Siamo di fronte ad una forma di precision farming, vale a dire di agricoltura di precisione, che ottimizza le produzioni attraverso le tecnologie. Senza di essa, in media ogni anno, il 60% del raccolto viene perduto, mentre, grazie ad essa, si riesce a presidiare l’insorgenza di malattie, si migliora il processo di irrigazione e si riducono le quantità dei pesticidi necessari.
La sperimentazione è partita su 4000 piante di ulivo in Alta Sabina. Oggi vengono monitorati più di un milione di piante in sei paesi del mondo. È stata aperta anche una sede a Cordoba, in Spagna, primo produttore al mondo di olio. L’azienda conta una quindicina di collaboratori per oltre 200 aziende clienti.
Una testimonianza di efficienza e sostenibilità!
Quando, poi, gli studenti della classe II S dell’Istituto Arturo Malignani di Udine, ragazzi con la passione per la chimica, inventano l’etichetta “intelligente”, vincendo Biz Factory ed arrivando secondi alla competizione europea, allora non si tratta di un caso sporadico!
Andrea Marnich, giovanissimo AD di OKelvin, questo il nome della classe diventata una vera e propria azienda, ci racconta che la loro etichetta hi-tech è tracciabile e sicura.
Essa è in grado di cambiare aspetto al variare della temperatura.
Il cambiamento avviene con l’utilizzo di speciali pigmenti termocromatici. L’etichetta intelligente può essere utilizzata per i più svariati prodotti, dal vino ai farmaci e per tutti i prodotti che si possono alterare, se esposti a temperature inadeguate.
Un progetto, che dalla scuola è arrivato all’attenzione di imprese e professionisti, trasformandosi in un’esperienza professionale straordinaria!
Ma gli esempi non finiscono qui!
La classe II S dell’Istituto Vincenzo Moretti di Roseto degli Abruzzi ha creato un prodotto innovativo per i servizi di bike sharing.
Si tratta di Power Bike.
Il giovanissimo AD Giovanni Paoletti ci spiega che l’energia cinetica della pedalata viene trasformata in energia elettrica e, poi, conservata in un accumulatore, inserito nella bici. L’energia prodotta con le pedalate viene trasferita a fine corsa in apposite colonnine, dislocate in punti strategici della città e messa a disposizione della comunità. Un utilizzo è, ad esempio, quello di illuminare il lungomare del comune. Questo sistema aumenta la sensibilità dei cittadini ed attira un nuovo tipo di turista, l’eco-turista. Il progetto ha ottenuto il primo premio del Green Jobs 2019.
Sono storie di una generazione complessa, molto impegnata, a volte distratta e sempre connessa. E’ la generazione informata, attenta alle tematiche ambientali, che fa il giro del mondo e prende posizione. La generazione che pensa l’impresa con il pollice verde, partendo anche dai banchi di scuola.
Sono i nostri figli, il futuro!

